Concerto Racconto in piazza Aldo Moro l’8 settembre 2022 con Massimiliano Gallo.
Il tema affrontato è quello della musica quale espressione di libertà e di evasione dalla quotidianità in tempo di guerra.
Uno spettacolo di narrazione storico divulgativo originale che sarà interpretato da un attore di grande talento: Massimiliano Gallo.
Il testo fornirà una lettura del contesto storico in chiave romanzata facendo ricorso a brani letterari, testimonianze e testi scritti per l’occasione.
La parte musicale si avvarrà della collaborazione del Conservatorio Martucci di Salerno che curerà l’esecuzione dei pezzi. La prima parte dello spettacolo, come si è detto sarà dedicata al Jazz e la sezione musica Jazz del Conservatorio, diretta dal maestro Deidda, suonerà classici dello Swing e del Jazz.
Nella seconda parte invece il coro del Martucci colorerà la narrazione storica con la musica eseguita nel campo di Ferramonti.
Obiettivo della serata è quello di offrire, al più ampio pubblico possibile, un evento che coniughi elementi spettacolari, in grado di coinvolgere fasce di spettatori eterogenei e, al tempo stesso, una narrazione storica scientificamente corretta.
Si tratta di uno spettacolo che si ispira alla modalità di narrazione denominata “History Telling” che propone differenti arti al servizio del racconto storico all’interno di in un progetto multidisciplinare, progetto finalizzato alla realizzazione di una lezione/spettacolo, in grado di coinvolgere il pubblico su tematiche altrimenti di non facile interesse.
Con lo sbarco del 1943 arrivano anche i musicisti che affollano le fila dell’esercito USA e di fatto con le truppe sbarca nuovamente in Italia il Jazz.
L’operazione Avalanche libera anche il campo di Ferramonti di Tarsia, il più grande campo di concentramento fascista nel quale, dal 1941, erano reclusi ebrei non italiani presenti in Italia dopo lo scoppio della guerra, prigionieri politici e prigionieri non ebrei delle nazioni occupate dagli italiani.
In quel campo furono reclusi molti musicisti di grande livello che utilizzarono la musica quale strumento per alleviare le asperità della detenzione, arrivando a costituire cori e un‘orchestra che tenne diversi concerti. La musica era per loro un’evasione virtuale e l’arrivo degli inglesi rese libera realmente anche la loro musica