La presentazione della mostra “Tradotti agli estremi confini” nel Giorno della Memoria

A gennaio si terrà il secondo evento del ciclo annuale di manifestazioni in ricordo dello sbarco di Salerno “Avalanche Day”.

L’appuntamento è quello tradizionale del Giorno della Memoria, per il quale ogni anno prevediamo un evento per condividere con i ragazzi la conoscenza sul tema della Shoah. La seconda guerra mondiale portò con se, oltre alle tremende conseguenze di ogni conflitto, l’immane tragedia delle deportazioni e dei campi di sterminio. In Italia, in conseguenza dell’armistizio e dello sbarco degli Alleati, si determinò, nelle zone occupate dai tedeschi, l’accelerazione dei rastrellamenti e degli arresti.

L’evento del prossimo 27 gennaio è incentrato sulla presentazione della mostra “Tradotti agli estremi confini” a cura di Raffaele Deluca e Laura Brazzo, presentata a Varsavia qualche anno fa. La mostra è stata realizzata dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, il principale centro di ricerca sulla Shoah in Italia, in collaborazione con il conservatorio di Rovigo. Quest’anno CDEC ne ha realizzato una versione on line nell’ambito del progetto Jewish Refugees, un portale creato in questa occasione per accogliere risorse dedicate alla presenza di rifugiati stranieri in Italia.

Il progetto e la mostra verranno presentati per la prima volta proprio il 27 gennaio. 

Mubat ha collaborato alla realizzazione tecnologica della versione on line della mostra e ha la possibilità di presentarla, in contemporanea alla presentazione ufficiale, ai ragazzi degli Istituti Gatto di Battipaglia e Tasso di Salerno.

La mostra descrive la storia di alcuni musicisti internati nel campo di Ferramonti che cercarono di rendere la prigionia meno dura, per se stessi e per gli altri, grazie alla musica. Fu un’esperienza straordinaria nel pieno della guerra.

Il campo era il più grande centro di concentramento organizzato da Mussolini in Italia e fu anche il primo ad essere liberato, nel corso dell’operazione Avalanche, dalle truppe inglesi che risalivano dalla Calabria. Attraverso quel campo transitarono alcuni musicisti che continuarono la loro vita artistica dopo la liberazione.

Interverranno all’evento on line:

Il direttore scientifico Francesco Cacciatore introdurrà la nascita dei campi di concentramento in Italia;

la dottoressa Di Donato dell’Archivio di Stato di Salerno racconterà del campo di Campagna la cui documentazione è conservata proprio a Salerno;

Carlo Bruno, progettista tecnico della mostra on line narrerà di Ferramonti, dei musicisti, del concerto e della liberazione del 1943.

Modera la professoressa Stefania Alfinito, docente Istituto Gatto

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